Sicurezza Alimentare

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Sicurezza Alimentare

Nel 1963, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) hanno redatto il cosiddetto Codex Alimentarius, un insieme di linee guida e buone pratiche da attuarsi per garantire il miglioramento delle produzioni e la correttezza commerciale nella filiera agro-alimentare e zootecnica. Gli standard del Codex Alimentarius prevedono indicazioni generali da tradurre e applicare secondo le normative comunitarie e nazionali per poter essere applicabili. È solo nel 2000 che la Commissione Europea, attraverso la pubblicazione del Libro Bianco, ha dato priorità alla sicurezza alimentare per la tutela della salute dei consumatori e per la garanzia di prodotti agroalimentari di qualità. Conseguentemente, è nata l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare), con sede a Parma, e con il compito di fornire consulenze scientifiche solide alle parti politiche in modo da prendere decisioni sulla filiera alimentare per garantirne la sicurezza dal produttore al consumatore.

Attualmente, le principali normative che regolano la sicurezza alimentare in Italia sono:

  • Legge 238/1962: disciplina igienica per le produzioni e la vendita dei prodotti alimentari e nelle bevande;
  • Regolamento (CE) n. 178/2002: princìpi e requisiti generali della legislazione alimentare;
  • Pacchetto Igiene: aspetti base dell’igiene alimentare secondo il Reg. (UE) 2017/625 (che ha abrogato i Reg. (CE) 854/2004 e 882/2004), il Reg. (CE) 852/2004; il Reg. (CE) 853/2004;

Fondamentale per il mantenimento del food safety (salubrità di un alimento per il consumo umano o animale sotto il profilo igienico-sanitario) è garantire l’igiene alimentare attraverso l’applicazione di procedure obbligatorie e standardizzate secondo 7 princìpi fondamentali dell’Sistema di Analisi dei Rischi e Punti di Controllo Critici o HACCP (dall’Inglese, Hazard Analysis Critical Control Points).

Manuale di autocontrollo alimentare

È un compendio che descrive i sistemi di gestione e l’applicazione di procedure per garantire l’igiene alimentare all’interno di una azienda agroalimentare o zootecnica. La compilazione del manuale prevede il coinvolgimento di diversi attori costituenti il Gruppo di Lavoro HACCP (Team-HACCP): esperti dei pericoli di natura chimica e fisica della categoria di prodotti in analisi; specialisti in igiene; microbiologi; tecnologi alimentari; addetti ai processi di lavorazione e addetti con esperienza in materia di igiene sugli impianti e le attrezzature in utilizzo. Il numero dei componenti del gruppo è in funzione delle dimensioni dell’unità produttiva e della complessità delle operazioni effettuate, della gravità dei pericoli previsti, dell’evoluzione tecnica dei sistemi di controllo previsti. Per organizzazioni di piccole dimensioni è possibile che una singola professionalità svolga più ruoli purché ciò non vada a scapito della completezza delle informazioni necessarie per l’attività di prevenzione.

Una volta costituito il Team-HACCP, si devono raccogliere le informazioni base per la descrizione del prodotto e dell’uso al quale è destinato, in funzione dell’utilizzatore o del consumatore finale, in modo da stilare i diagrammi di flusso che ne descrivono il processo produttivo. Attraverso l’albero delle decisioni, è possibile individuare i punti critici da controllare per garantire la sicurezza alimentare. Il manuale HACCP deve prevedere, inoltre, la valutazione dei rischi (micro)biologici, chimici, fisici; le Buone Pratiche di Lavorazione o GMP (Good Manufacturing Practise); le Buone Pratiche Igieniche o GHP (Good Hygienic Practise); i Programmi di Prerequisiti o PRP; i piani di campionamento; le verifiche delle tarature e delle attrezzature. Chiunque produca mangimi, alimenti e bevande, li trasporti e distribuisca al consumatore finale è tenuto a redigere il piano HACCP.

QUALI OBBLIGHI PER L'OSA.?

L’Operatore del Settore Alimentare (OSA) è la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell’impresa alimentare posta sotto il suo controllo (Reg. (CE) n. 178/2022), quindi il titolare aziendale o un responsabile aziendale da lui designato. L’OSA può quindi servirsi di figure esterne specializzate per garantire che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti sottoposte al loro controllo soddisfino i pertinenti requisiti di igiene fissati nel presente regolamento (Reg. (CE). N 852/2004). Inoltre, l’OSA deve assicurarsi che i suoi dipendenti abbiano ricevuto addestramento e formazione sufficientemente adeguata in materia di igiene degli alimenti.

QUALI OBBLIGHI PER GLI ALIMENTARISTI?

Gli alimentaristi (addetti che lavorano all’interno di aziende del settore alimentare) hanno l’obbligo di formazione in HHACCP, i cui corsi dipendono da Direttive Regionali che ne stabiliscono durata, argomentazione e modalità. In Sardegna, non esiste una normativa regionale specifica, per cui la formazione consigliata è quella di 8h per gli OSA e 4h per gli addetti, con validità di 2 anni.